Quando un cliente, un fornitore o un debitore non adempie a un’obbligazione pecuniaria, il creditore si trova spesso davanti a un bivio: attendere ancora o agire legalmente. Il recupero crediti è una procedura delicata, che richiede attenzione, conoscenza delle norme e – in molti casi – l’assistenza di un legale per evitare errori che possono compromettere l’efficacia dell’azione.
In questa guida chiara e pratica, esploreremo le fasi fondamentali del processo di recupero crediti, fornendo a imprenditori, professionisti e privati tutte le informazioni necessarie per tutelare i propri diritti con metodo e tempestività.
Le Fasi del Recupero Crediti
Il recupero crediti può essere stragiudiziale (senza ricorso al giudice) oppure giudiziale (quando si rende necessario l’intervento dell’autorità giudiziaria). Ecco come si struttura normalmente il percorso.
1. Analisi preliminare del credito
Prima di intraprendere qualsiasi azione, è opportuno:
- Verificare l’esistenza del credito (es. fattura, contratto, ordine, email, PEC);
- Accertarsi che non siano decorsi i termini di prescrizione;
- Valutare la solvibilità del debitore, per evitare azioni inutili o controproducenti.
Questa fase permette di valutare costi e benefici di un eventuale procedimento legale.
2. Diffida stragiudiziale (messa in mora)
La messa in mora è un atto formale con cui il creditore invita il debitore a pagare entro un termine (di solito 7 o 15 giorni), avvertendolo che, in mancanza, si procederà legalmente.
Può essere inviata:
- A mezzo raccomandata A/R;
- Via PEC (posta elettronica certificata);
- Tramite avvocato (per conferire maggiore autorevolezza).
In molti casi, una diffida ben formulata può portare al pagamento senza ulteriori azioni.
3. Ricorso per decreto ingiuntivo
Se il debitore non adempie e il credito è documentato per iscritto, si può agire con un ricorso per decreto ingiuntivo presso il Tribunale. È una procedura veloce e spesso risolutiva.
Caratteristiche principali:
- Si presenta tramite un avvocato;
- Il giudice, se il credito è fondato, emette un decreto ingiuntivo esecutivo;
- Il debitore ha 40 giorni per opporsi (in alcuni casi solo 10);
- Se non si oppone, il titolo diventa definitivo e esecutivo.
4. Fase esecutiva
Se il debitore non paga neanche dopo il decreto, si passa all’esecuzione forzata. In questa fase l’avvocato può richiedere:
- Pignoramento dei beni mobili (es. veicoli, attrezzature, arredi);
- Pignoramento immobiliare (es. abitazioni, terreni);
- Pignoramento presso terzi (es. conti correnti, stipendi, crediti verso altri soggetti).
Ogni azione richiede una valutazione tecnica e legale accurata, per evitare costi inutili e ottimizzare i tempi.
5. Alternative al processo: mediazione, saldo e stralcio
In alcuni casi, è consigliabile valutare soluzioni alternative, come:
- Mediazione o negoziazione assistita (specie per rapporti continuativi o familiari);
- Accordi di pagamento rateale;
- Transazioni a saldo e stralcio.
Queste modalità, se ben gestite, possono velocizzare il rientro del credito e ridurre i rischi di cause lunghe e costose.


Conclusione
Il recupero crediti è un diritto del creditore, ma anche un’operazione tecnica che richiede competenza giuridica, valutazione economica e strategia. Agire tempestivamente, con il supporto di un avvocato esperto, è spesso la chiave per ottenere il pagamento senza inutili complicazioni.
Ogni situazione è diversa: dalla piccola fattura non saldata alla complessa insolvenza aziendale, esiste un percorso adatto, efficace e rispettoso delle norme.
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